“La prestigiosa tecnica di lavorazione a canne lo rende unico nei suoi colori, accostati sapientemente dal maestro per essere poi fusi, soffiati e lavorati a mano volante. Il genio di Fulvio Bianconi lo rende inimitabile nella forma, plasmata come le gonne mosse dal vento. Tanto che di ogni Fazzoletto a Canne non ne esiste uno identico in tutto il mondo.”
Si muove col vento? Si muove se soffio? Provo? Si chiama “Fazzoletto”, è una delle prime opere disegnate da Fulvio Bianconi per Venini ed è creata con un gesto circolare, morbido ma deciso dal maestro vetraio. Un gesto che è arte, magia, poesia e orgoglio, dato che è entrato a far parte della permanente al MOMA di New York
DESIGN: Fulvio Bianconi e Paolo Venini 1948
Cod: 701.02
CARATTERISTICHE
ALTEZZA: 24,00 cm
DIAMETRO: 20,00 cm
PESO: 1,20 kg
COLORE: ARANCIO / CRISTALLO / INDACO
TECNICA: MISTA E MANO VOLANTE
MISTA - È la definizione data all’unione di più tecniche, usate dal maestro per realizzare oggetti in vetro di pregio e dalle caratteristiche particolari: la commistione equilibrata di più lavorazioni dona una personalità forte all’opera e la arricchisce nell’identità.
MANO VOLANTE - L’espressione mano volante indica l’agile ed esperto movimento della mano del maestro vetraio nella lavorazione a caldo di un vetro di pregio.
AUTORE - FULVIO BIANCONI E PAOLO VENINI _ Fulvio Bianconi Stabilitosi a Milano, Fulvio Bianconi ha collaborato per tutta la vita con le case editrici Mondadori, Bompiani e Garzanti, come grafico e illustratore, dedicandosi anche ad affrescare i negozi Galtrucco e i padiglioni della Fiera Campionaria. A questi mestieri si affianca la costante passione per il vetro. Nel 1946 si reca ripetutamente a Murano per documentarsi sull’arte vetraria. Qui, l’incontro con Paolo Venini è decisivo: la creatività del giovane segna un punto di rottura per la storia dell’azienda VENINI. La smaniosa ricerca e sperimentazione di nuove tecniche per lavorare il vetro, anche con la rielaborazione di antichissime competenze, è una costante per Fulvio Bianconi. Nascono nuovi movimenti e colori nel vetro, che ridisegnano il legame tra storia muranese e grande modernità. Dalla contaminazione del mestiere con l’estro creativo sono nate numerose opere iconiche, come le Figure della Commedia dell’Arte, i Tiepolo, il Fazzoletto, le Sirene e i Pezzati. Paolo Venini Nel 1921 Paolo Venini, avvocato milanese con una lontana tradizione familiare nella lavorazione del vetro, ha fondato assieme a Giacomo Cappellin, antiquario, l’azienda che porterà il nome VENINI. Creata con l’obiettivo di trasformare il classico mestiere del vetraio in arte innovativa, capace di diventare velocemente protagonista delle Triennali di Milano, delle Biennali di Venezia e di esposizioni in tutti i paesi d’Europa e degli Stati Uniti. Un risultato reso possibile dalla sinergia, promossa dallo stesso Venini, tra maestri, designers e architetti di tutto il mondo, al fine di anticipare e orientare il gusto, dando un’identità precisa a ogni modello uscito dalle sue fornaci. Le sue sicure scelte estetiche, unite alla grande qualità dei prodotti, hanno procurato alla sua vetreria un successo di critica e di pubblico crescente. Egli stesso si è dedicato al design fin dai primi anni trenta: del 1936 sono i vetri Diamante e, in collaborazione con Carlo Scarpa, le Murrine romane.