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Disegnata dall’artista Fulvio Bianconi nel 1948 e arricchita negli anni dal contributo di altri artisti famosi, la collezione Fazzoletto si rispecchia nel fascino delle gonne e nel movimento impertinente del loro tessuto.
Si muove col vento? Si muove se soffio? Provo? Si chiama “Fazzoletto”, è una delle prime opere disegnate da Fulvio Bianconi per Venini ed è creata con un gesto circolare, morbido ma deciso dal maestro vetraio. Un gesto che è arte, magia, poesia e orgoglio, dato che è entrato a far parte della permanente al MOMA di New York.
“La suggestiva rielaborazione della tecnica Opalini del XV secolo lo rende unico nel colore. Il genio di Fulvio Bianconi lo rende inimitabile nella forma, plasmata come le gonne mosse dal vento. Tanto che di ogni Fazzoletto Opalini non ne esiste uno identico in tutto il mondo”.
Realizzato con la tecnica “opalini” in vetro incamiciato. Questo modello è contraddistinto dalla forma a sviluppo orizzontale, dal tipico andamento ondulato, lo sviluppo crea una nuova variante al suo classico.
Il ROSSO VENINI è tradizione, colore storico fortemente legato alla produzione Venini. Il colore rosso è stato utilizzato dai più importanti pittori veneziani tra il XV e XVI secolo, i quali avevano a loro disposizione un'enorme varietà, qualità e quantità di pigmenti presenti sul mercato della capitale della Repubblica della Serenissima.
DESIGN: Fulvio Bianconi e Paolo Venini 1948
Cod: 700.02TPOZ
CARATTERISTICHE
ALTEZZA: 24,00 cm
DIAMETRO: 20,00 cm
PESO: 1,20 kg
COLORE: TALPA interno ORIZZONTE
TECNICA: SOFFIATO OPALINO E MANO VOLANTE
SOFFIATO OPALINO - Ottenuto dalla sovrapposizione del lattimo con altri vetri, il vetro opalino è soffiato e lavorato a mano. La tecnica è così definita perché gli artigiani espandono e modellano il vetro, soffiando aria all’interno di una lunga canna di metallo ad esso collegata, come vuole la tradizione millenaria dell’arte vetraria. Questa azione antichissima, unita all’esperienza e all’abilità dei maestri vetrai, trasforma il semplice vetro in veri capolavori artistici, unici nel loro genere.
MANO VOLANTE - L’espressione mano volante indica l’agile ed esperto movimento della mano del maestro vetraio nella lavorazione a caldo di un vetro di pregio.
AUTORE - FULVIO BIANCONI E PAOLO VENINI _ Fulvio Bianconi Stabilitosi a Milano, Fulvio Bianconi ha collaborato per tutta la vita con le case editrici Mondadori, Bompiani e Garzanti, come grafico e illustratore, dedicandosi anche ad affrescare i negozi Galtrucco e i padiglioni della Fiera Campionaria. A questi mestieri si affianca la costante passione per il vetro. Nel 1946 si reca ripetutamente a Murano per documentarsi sull’arte vetraria. Qui, l’incontro con Paolo Venini è decisivo: la creatività del giovane segna un punto di rottura per la storia dell’azienda VENINI. La smaniosa ricerca e sperimentazione di nuove tecniche per lavorare il vetro, anche con la rielaborazione di antichissime competenze, è una costante per Fulvio Bianconi. Nascono nuovi movimenti e colori nel vetro, che ridisegnano il legame tra storia muranese e grande modernità. Dalla contaminazione del mestiere con l’estro creativo sono nate numerose opere iconiche, come le Figure della Commedia dell’Arte, i Tiepolo, il Fazzoletto, le Sirene e i Pezzati. Paolo Venini Nel 1921 Paolo Venini, avvocato milanese con una lontana tradizione familiare nella lavorazione del vetro, ha fondato assieme a Giacomo Cappellin, antiquario, l’azienda che porterà il nome VENINI. Creata con l’obiettivo di trasformare il classico mestiere del vetraio in arte innovativa, capace di diventare velocemente protagonista delle Triennali di Milano, delle Biennali di Venezia e di esposizioni in tutti i paesi d’Europa e degli Stati Uniti. Un risultato reso possibile dalla sinergia, promossa dallo stesso Venini, tra maestri, designers e architetti di tutto il mondo, al fine di anticipare e orientare il gusto, dando un’identità precisa a ogni modello uscito dalle sue fornaci. Le sue sicure scelte estetiche, unite alla grande qualità dei prodotti, hanno procurato alla sua vetreria un successo di critica e di pubblico crescente. Egli stesso si è dedicato al design fin dai primi anni trenta: del 1936 sono i vetri Diamante e, in collaborazione con Carlo Scarpa, le Murrine romane.